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Andreino
francesca November 28, 2021


Sono gli anni d’oro della mia infanzia: eravamo uniti, eravamo genuini e liberi. Si passava tutta l’estate in Maremma toscana, a Follonica. Barbara ed io avevamo la stessa età (solo un anno di differenza) ed i nostri genitori erano amici fraterni per cui noi due eravamo come sorelle. Poi c’era mia cugina Susanna, di tre anni più piccola di me, che ci seguiva in tutto quello che io e Babi facevamo. Poi mio cugino Duccio: era quello “grande” aveva 3 anni più di me e lo vedevo non solo come un mito ma come un fratello maggiore. A dire il vero è rimasto per me un fratello maggiore ed un punto di riferimento nella mia vita. Intorno a mio cugino Duccio orbitavano una serie di “ragazzacci”, noi li vedevamo un po' cosi…perché erano grandi, maliziosi e facevano quello che volevano, mentre noi dovevamo sempre seguire mille regole…a me la loro presenza incuteva al tempo stesso timore ed ammirazione. Tra i ragazzacci ce ne erano in particolare tre e tutti di nome “Andrea”: c’era Andrea il bello, Andrea il terribile e poi c’era Adreino. Lui non mi incuteva timore. Andreino era di Siena: decisamente un bel ragazzo, riccioli neri sbarazzini e due occhi azzurri che ti stregavano, ma più di tutto ti colpiva la sua allegria e la sua irrefrenabile voglia di vivere otre al suo infinito Ottimismo. Andrea era una botta di vita: era spiritoso, a volte tagliente, pura energia positiva. A lui è legato indissolubilmente il ricordo meraviglioso della mia infanzia, che ho avuto la fortuna di vivere e condividere con le persone giuste. Con Andrea ci siamo persi di vista a circa 19 anni, ci siamo rivisti qualche volta a Siena e la magia era che ogni volta che ci vedevamo e ci parlavamo, sembrava che non fosse passato nemmeno un minuto da quei pomeriggi trascorsi in spiaggia. Se ora penso a lui, ora che ho 50 anni, la sua immagine è quella di quegli anni li: riccioli neri ed occhioni azzurri, con un sorriso disarmante, scanzonato e che ti mette il buon umore addosso. Tre giorni fa ho appreso la notizia della sua scomparsa, ingiusta, tragica e prematura: mi ha sconvolto, perché è come se mi avessero portato via una parte di quella vita li, che porto dentro di me come un tesoro. E quella sua gioia di vivere, quel guardare sempre avanti, quella energia che lui sprigionava, se ne sono andati con lui, ma restano vivi attraverso il ricordo del suo sorriso. Mi faceva piacere ricordarlo così, perché se non dimentichiamo le persone che se ne vanno, queste non se ne vanno mai davvero ed il suo sorriso e quello sguardo acceso di azzurro, resteranno nel cuore di tutti quelli che lo hanno conosciuto. Un pensiero particolare va a suo figlio, che capisco profondamente ed l quale sono vicino con tutto il cuore, poiché da quella strada stretta e dolorosa ci sono passata anche io (quando mio padre morì aveva la stessa età di Andrea ed io ne avevo 19 di anni). Superfluo esprimere tutta la mia vicinanza ed affetto infinito a Luisa, che ora che sono mamma, vedo e sento con grande dolore: quelle che ha vissuto e vivrà è semplicemente contro natura. Ciao Andreino è stato un piacere ed un privilegio fare un “pezzo di strada con te” vai oltre... come hai sempre fatto: col tuo sorriso infinito, ovunque tu sia adesso.