THE BEST OF MAS® BLOG

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un salto nel passato...
francesca November 2, 2021

Ho avuto la fortuna di conoscere a fondo una realtà che sembra impossibile trovare così genuina e reale, nel 2021: una famiglia di pastori che vive nella campagna senese e vive dei prodotti del suo lavoro.
Una famiglia intera, dedita alla pastorizia.
Mangiano solo ciò che producono e non mi riferisco solo al latte ed al formaggio, ma anche ai prodotti della terra.
Non hanno mucche quindi a casa loro non troverete il ragu di chianina.
Giovanna e Giovanni sono pastori vecchio stampo, accoglienti e pacati, lavorano duramente dall’alba al tramonto.
Una delle esperienze più belle che ho fatto con la Best Of Mas è il corso di cucina di Giovanna.
Immaginate di arrivare al suo podere, entrare in casa sua (non parla una parola di inglese) con lei che vi abbraccia e vi da il benvenuto come se foste un amico che non vede da due anni.
In un paio d’ore sfodera 10 tipi di pasta fatta in casa, prepara il ragu di maiale (allevano maiali oltre alle pecore), vi insegna a preparare i ravioli fatti con la ricotta delle sue pecore, e poi la panna cotta fatta con il latte munto il giorno prima oppure il tiramisu fatto con le uova delle sue galline, che gironzolano per la fattoria e vengono a salutarti appena arrivi.
Fuori intanto i loro 5 cani maremmani, docili come golden retrivier (nemmeno i cani sono normali in questa famiglia: i maremmani sono notoriamente cani diffidenti e territoriali, i suoi sono dolcissimi e ti seguono come un’ombra cercando carezze).
Dietro ai cani arriva Giovanni, che dopo essersi alzato alle 4 del mattino per mungere le pecore, arriva a casa pronto per riposarsi un po e fare pranzo con tutti gli altri.
Ci sediamo a tavola, sfoggiando quello che abbiamo cucinato tutti insieme.
Anche Giovanni parla solo italiano e siede rigorosamente a capotavola.
A tavola con noi anche i due operai che lavorano con loro e le due figlie.
Siamo 12 persone in tutto.
Giovanni parla parla e ci racconta la sua storia: di come è venuto in toscana dalla sardegna, di quando era piccolo…di quello che gli diceva sempre suo padre….un fiume in piena.. mangiamo, beviamo buon vino, si parla come se fossimo in famiglia al pranzo di Natale.
Sembra a quel tavolo di esserci sempre stati, sembra di essere tra amici che non vedevi da qualche anno ma che fanno parte della tua vita da sempre.
Ed io che divento matta a tradurre tutt a tutti, perché non voglio che nemmeno una parola di quello che loro dicono, venga storpiata o fraintesa.
Stiamo a tavola due ore, fino a quando Giovanni dice agli altri che è il momento di riposarsi mezz’ora e tornare nei campi.
Il suo viso ed anche quello di Giovanna sono solcati dal sole, dal duro lavoro e dalla vita…una vita scandita dal lavoro ma anche dai rapporti umani più veri e genuini, vissuti da persone vere, genuine e per questo straordinarie.
Dopo pranzo Giovanna ci fa visitare la fattoria, il caseificio ed il tempo cambia dimensione: tutti noi sappiamo che quell’esperienza sta per finire e ci coglie quasi un senso di tristezza.
Compriamo del formaggio e ripartiamo per Siena: di sicuro la condivisione di quel pezzo di vita reale resterà nel cuore di ognuno di noi e che ciascuno possa fare davvero tesoro.
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